www.moto.it (08/03/2018) “MotoGP, Clinica Mobile. Cosa fa? E com’è cambiata?” di Michele Zasa
Con l’inizio della stagione 2018 MotoGP, Moto.it inaugura una nuova collaborazione: quella con la Clinica Mobile.
Da più di quarant’anni la creatura del Dott. Costa cura il benessere dei piloti permettendo loro di compiere le grandi imprese che tutti noi vediamo tra i cordoli.
Quello con la Clinica Mobile sarà un appuntamento fisso che ci accompagnerà ogni mercoledì dopo i week-end di gara. Il Dott. Michele Zasa, direttore sanitario della Clinica, ci aiuterà a capire meglio gli avvenimenti legati alla cronaca sportiva, ci spiegherà quali sono le necessità terapeutiche dei piloti e ci parlerà del lavoro svolto dal lui e dal suo staff. Ma proprio da qui vogliamo iniziare nel nostro primo appuntamento: da cosa fa la Clinica Mobile e come è cambiata negli anni l’assistenza data ai piloti.
La Clinica Mobile è molto conosciuta nel mondo dei motori e dello sport, con moltissime persone che apprezzano il nostro lavoro nei campionati di MotoGP e Superbike, seguendo le avventure del nostro team di professionisti. Durante i fine settimana di gara, condividiamo spesso momenti del nostro lavoro quando trattiamo i piloti in giro per il mondo.
Qualche tempo fa pubblicammo scherzosamente sui nostri profili una foto scattata in Austria, sul circuito del Red Bull Ring, con un nostro fisioterapista sulla porta di Clinica Mobile che annunciava sorridente l’inizio della nostra giornata operativa e invitava il pubblico dei nostri follower a entrare. Tra i tanti like spiccava però un commento di un signore che gentilmente declinava l’invito, e rispondeva che preferiva di gran lunga andare da qualche altra parte. Questo perché, come lui, ci sono ancora molte persone che vedono Clinica Mobile come una sorta di “ospedale ambulante” al quale accedere soltanto quando ci si fa molto male in pista.
Effettivamente, quando quarant’anni fa il Dottor Costa iniziò questa splendida avventura, le cose stavano proprio così, e la Clinica Mobile era l’unica a occuparsi dell’emergenza nei circuiti. A ogni gara, Claudio portava con sé 20-30 persone tra medici, infermieri e paramedici pronti a intervenire in caso di incidente. Successivamente, per ovviare alle difficoltà logistiche di spostare un tale esercito di gara in gara, negli Anni 80 nacquero i centri medici fissi in ogni circuito e il ruolo di Clinica Mobile cambiò.
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