www.moto.it (21/03/2018) “MotoGP, Clinica Mobile. Ottimismo e recupero” di Michele Zasa
La stagione è iniziata con un weekend di gara ricco di emozioni e momenti unici. Ma, purtroppo, abbiamo già i primi infortunati dell’anno: il giapponese Tatsuki Suzuki, della Squadra Corse Sic58, e Albert Arenas dell’Angel Nieto Team, entrambi piloti di Moto3. Frattura del polso per il pilota giapponese e frattura della clavicola per lo spagnolo. Il nostro team si è preso cura dei due infortunati durante il fine settimana e, nel caso di Suzuki, stiamo seguendo da vicino la diagnostica per valutare con precisione la lesione e impostare il piano di recupero funzionale più adeguato, affinché possa rientrare in pista al più presto e in perfette condizioni. In Qatar Tatsuki, caduto venerdì, è venuto ogni giorno in Clinica Mobile e ha dimostrato di avere molta grinta e una buona dose di ottimismo. Infatti, il nostro team di medici e fisioterapisti è rimasto colpito dalla simpatia e dall’allegria di questo ragazzo solare, che non smetteva di sorridere e scherzare nonostante il dolore al polso.
Molto probabilmente questo suo atteggiamento accelererà la fase di recupero e il processo di riabilitazione. Per un atleta professionista o uno sportivo amatoriale, un infortunio rappresenta sicuramente un ostacolo dal punto di vista fisico, ma implica anche una risposta sul piano psicologico. Spesso, nel percorso verso la guarigione si tende a focalizzare l’attenzione sulla riabilitazione fisica, ma è necessario stimolare l’acquisizione di un approccio mentale positivo, e fornire all’atleta gli strumenti necessari per gestire emozionalmente i momenti critici, come nel caso di un infortunio.
Nel mondo delle moto capita spesso di assistere a recuperi da infortuni gravi in tempi record. Talvolta sembra addirittura che questi straordinari atleti abbiano dei superpoteri,per guarire da traumi che generalmente costringono le persone “normali” a mesi di riposo. Sicuramente, l’ottima preparazione fisica di base che contraddistingue molti piloti aiuta molto, ma il vero segreto sta nella loro determinazione a voler tornare in pista. Inevitabilmente un pilota infortunato che supera la frustrazione del momento e visualizza se stesso di nuovo in forma e in sella alla propria moto, avrà più possibilità di tornare presto a gareggiare rispetto a chi si scoraggia e si lascia sopraffare da immagini negative, dall’ansia da recupero, dalla paura di non farcela e, nel caso dei nostri piloti, dall’angoscia di perdere una o più gare.
Sicuramente il supporto che il pilota può ottenere dal contesto sociale in cui si trova è essenziale per costruire l’approccio mentale giusto. E su questo punto Clinica Mobile gioca un ruolo fondamentale durante i fine settimana di gara nel paddock. Fin dall’inizio dell’attività di Clinica Mobile, il Dottor Costa iniziò ad aiutare i piloti quando avevano bisogno di un supporto psicologico, e assunse un ruolo di psicologo-confessore in grado di trovare sempre le parole giuste per motivare i piloti nei momenti di sconforto: questo non solo per questioni di salute, ma anche in momenti critici della carriera sportiva, aiutando in qualche modo anche la gente comune e i motociclisti che seguono i campionati da casa, e trovavano nelle sue parole una fonte di ispirazione per affrontare situazioni simili a quelle vissute dai loro eroi, in pista, sulla strada e nella vita.
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