Il 2 maggio 2002, sempre a Jerez de la Frontera il mondo del motociclismo ha assistito all’inaugurazione della nuova Clinica Mobile. Ancora una volta, il padrino di quell’avvenimento è stato Mick Doohan.
Insieme a lui, Kenny Roberts e Franco Uncini hanno fatto rivivere la nostalgia di un passato che nessuno mai dimenticherà.
Così è stata inaugurata la quinta Clinica Mobile del motociclismo, l’altare che celebra la storia degli eroi, il luogo dove le ferite sono il bastone per correre sul sentiero del coraggio.
La Clinica Mobile è il tributo per queste gesta ed è per questo che il suo tempo non finirà mai.
Quando nella vita capita che tutto ci crolli addosso e sembra impossibile scostare le macerie e uscirne, incredibilmente nasce dal fondo dell’animo una forza insperata e sconosciuta fino a quel momento alla fioca luce della ragione.
Dalle macerie gravate di morte, la luce del cuore all’inizio comincia a filtrare, poi, come per magia, riesce a scostare i macigni ed a splendere sempre più. Nasce l’arte come arma insostituibile per sconfiggere il dolore.
Forse la creazione della quinta Clinica Mobile somiglia ad una forma d’arte, una creazione per ricompensare gli eroi del motociclismo per averci insegnato che il dolore può essere sconfitto, e che al mondo artificiale e senza senso che la società di oggi si impone ci può essere l’alternativa di un mondo che, pur avversato dalle stesse macerie, si distacca da quello quotidiano per avere un senso vero e profondo.
La quinta Clinica Mobile nasce come la casa che abbiamo donato agli eroi del mondo mitologico del motociclismo.
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