Ci sono maestri che non hanno designato alcun successore della loro geniale attività; ci sono maestri che solamente molto vecchi hanno preso questa tardiva decisione, quando il loro successore era già anziano.
La cosa migliore per un maestro è scegliere un successore che possa rilevare la sua eredità in epoca giovanile, quell’epoca in cui il cuore dei giovani è nutrito dalle passioni.
È per questo motivo, e anche perché il mio compleanno di qualche giorno fa mi caricato sulle spalle 73 anni, che ho deciso con grande senso di amore, umanità e responsabilità, di designare un valido discepolo per continuare l’attività della Clinica Mobile che ho inventato il 3 febbraio 1977, con l’aiuto insostituibile di mio padre Checco.
Per questo umano motivo mi capiterà di essere sempre meno presente alle gare del motomondiale, e quando ci sarò, sarò sicuramente orgoglioso di quello che farà di bene il mio successore.
Per mia fortuna, fra tanti miei capaci e lodevoli allievi, uno si è distinto per mente, cuore e anima, per prendere per mano la mia figliola preferita, la Clinica Mobile.
Si chiama Michele, il dott. Michele Zasa, originario di Parma, conoscitore delle lingue e bravo per avere appreso come aiutare gli eroi del motomondiale: i piloti, i nostri più cari amici.
A garanzia della solidità del progetto, il dr. Zasa porterà avanti questa avventura insieme al dr. Guido Dalla Rosa Prati, amministratore delegato del Poliambulatorio Dalla Rosa Prati – Centro Diagnostico Europeo.
Quindi la Clinica Mobile continuerà a far parte dei team del paddock, dove è stata sempre ben accolta da tutti gli operatori ed in particolare da un amico fraterno, Mike Trimby.
Infine la DORNA, che è a capo di questo mondo, mi ha promesso che continuerà a proteggere questa mia creatura, la Clinica Mobile, e aiuterà i miei successori a far vivere la filosofia e lo spirito da cui è nato questo mezzo insostituibile nell’aiuto e nella cura dei piloti.
Questa sofferta decisione aiuta la Clinica Mobile a continuare la sua vita, per quello che mi riguarda fino a che ci sarà una persona che ha stima e ammirazione per quello che ho fatto nel mondo del motociclismo pure io continuerò a vivere.
Dr. Claudio Marcello Costa
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